
Dal mese di novembre del 2019, le quotazioni di alcuni cereali statunitensi precedentemente utilizzate, sono state sostituite utilizzando altri mercati di riferimento, dato che quelli precedenti non risultano più disponibili.
• Nell’ultimo mese i prezzi della maggior parte dei cereali considerati sono cresciuti rispetto al mese precedente.
• In marzo, a Milano il prezzo del mais nazionale con caratteristiche è stato confermato pari a 228,8 euro/t (dato più alto
dal 2015), mentre il prodotto contratto 103 è stato scambiato a 226,8 euro/t, con un aumento del +0,1% rispetto a
febbraio e toccando, così, il dato più alto da giugno 2013; in calo, invece, la quotazione del mais comunitario (-1,5%), che si
è fermato a 236,5 euro/t. Una variazione congiunturale positiva è stata registrata sul mercato francese (+0,3%), dove il mais è stato scambiato a 228,9 euro/t (dato più alto da luglio 2013), così come un aumento si è verificato per il mais statunitense (+2,4%), la cui quotazione media è stata fissata a 181,6 euro/t. Le variazioni tendenziali sono risultate positive per tutti i prodotti considerati.
• Alla borsa merci di Milano, la soia nazionale ha raggiunto il valore più alto da gennaio 2002, toccando un valore medio
mensile pari a 554,3 euro/t (+7,9% la variazione congiunturale), mentre il prezzo del prodotto estero è salito del +5,0% per un dato di 538,5 euro/t (il più alto da settembre 2012). Un incremento è stato registrato anche per la soia statunitense (+5,4%), che ha raggiunto un valore medio mensile di 434,3 euro/t, nettamente superiore a quelli dei due anni precedenti. Una variazione congiunturale negativa è stata, invece, registrata per la soia brasiliana (-0,7%), scambiata a 407,7 euro/t.
Le variazioni tendenziali sono risultate tutte positive con valori compresi tra +43% e +55%.
• Nell’ultimo mese il prezzo dell’orzo nazionale scambiato a Milano ha raggiunto i 217,4 euro/t (+2,3% la variazione
congiunturale), mentre il prodotto comunitario è diminuito del -1,1%, fermandosi a 226,0 euro/t. Un calo congiunturale del
-2,0% è stato registrato anche sul mercato francese, dove l’orzo è stato scambiato a 216,6 euro/t. Positive le variazioni tendenziali per tutti i mercati considerati.

Fonte: Crefis