Un nuovo studio condotto da scienziati dell’Università californiana di Berkeley ha rivelato come le piante di sorgo controllino il proprio genoma, attivando alcuni geni, al primo segno di scarsità d’acqua, e altri ancora quando ritorna l’acqua. In questo modo il sorgo riesce a sopravvivere anche quando l’ambiente circostante diventa duro e arido. Una grande mole di dati, relativa a 400 campioni di piante di sorgo coltivate durante 17 settimane in campi aperti nella Central Valley della California, rivela che il sorgo modula l’espressione di un totale di 10.727 geni, o più del 40{4d2f3be95c1423d85ae479ab8f94d3e7f4dd406084a3f2502126b74f8855bb7f} del suo genoma, in risposta allo stress da siccità. Molti di questi cambiamenti si verificano entro una settimana dalla mancata irrigazione settimanale della pianta o dopo che è stata annaffiata per la prima volta dopo settimane senza irrigazione. Il sorgo è davvero tollerante alla siccità e se si riesce a capire a fondo i suoi meccanismi di difesa è probabilmente possibile riuscire ad aiutare altre piante a sopravvivere allo stesso modo.
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