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L'AGRICOLTURA DEL FUTURO (SEMPRE PIU' VICINO)

Al Centro di ricerca Genomica e Bioinformatica del CREA di Fiorenzuola d’Arda (PC), l’evento “Fascination of Plants Day 2024”

fresh corn on stalk in field

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Si è svolto ieri, giovedì 23 maggio, presso il Centro di ricerca Genomica e Bioinformatica del CREA di Fiorenzuola d’Arda (PC), l’evento “Fascination of Plants Day 2024”.

Una giornata di formazione che ha visto la partecipazione di circa 400 iscritti, i quali, attraverso un percorso didattico costituito da 12 stand e coltivazioni in campo, hanno potuto conoscere la biodiversità dei cereali e delle orticole, imparare come si studiano i geni e come, attraverso le TEA (Tecnologie di Evoluzione Assistita), si possano selezionare le piante per un'agricoltura sempre più sostenibile.

I partecipanti hanno potuto dialogare direttamente con i ricercatori del Centro, accompagnanti alla scoperta di alcuni dei loro progetti nazionali ed internazionali, nonché delle conoscenze base della genomica e della bioinformatica: dalla nascita del “triticale”, un cereale autunno vernino, risultato della fusione genetica tra il frumento, dalle ottime capacità produttive, e la segale, coltivata principalmente nel nord per la sua attitudine a crescere in terreni acidi e di resistere più facilmente alle malattie fungine. O ancora il farro che grazie a due semplici mutazioni è stato possibile migliorarlo a livello strutturale, determinando una maggiore facilità di estrazione in fase di trebbiatura, diventando così un alimento diffusissimo sui nostri scaffali.

Sostenibilità ambientale, innovazione tecnologica e miglioramento delle capacità produttive, sono i pilastri portanti degli straordinari progetti presentati e promossi dal CREA, centro che si pone l’obiettivo di sostenere e valorizzare l’agricoltura, senza mai dimenticare quanto sia importante anche il sostegno alla redditività degli imprenditori agricoli.

“La varietà genetica è indispensabile per continuare ad adattare le coltivazioni ai cambiamenti climatici. Le sperimentazioni in campo sono rese possibili grazie alla disponibilità di 18 ha circa, in cui il focus di ricerca genomica oltre che ai cereali, è rivolto anche a pioppi, olivi ed orticole. Il Centro opera per sostenere la competitività internazionale dell’Italia, nel settore delle conoscenze genetiche e genomiche delle piante alla base del made in Italy agro-alimentare, secondo una strategia che fa del know-how genomico un asset strategico dell’agricoltura nazionale. L’idea è che più la ricerca è avanzata e più elevate sono le possibilità di applicazione. Questo è un punto chiave per il nostro paese: ora più che mai è fondamentale essere scientificamente presenti” ha commentato il Direttore del Centro, Luigi Cattivelli.

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