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Struttura

CONSIGLIO GENERALE


Presidente: Dott. Cesare Soldi

Vicepresidente Vicario: Lorenzo Severgnini

Vice Presidente: Pierangelo Bianchessi

Vice Presidente: Matteo Bernardi

ALTRI MEMBRI COMITATO DI PRESIDENZA

Roberto Biloni 

Emanuela Donelli Ferlenghi (Presidente sezione Zootecnica)

Francesco Fappani (Presidente sezione Cereali e proteoleaginose)

Paolo Faverzani (Presidente ANGA)

Giuliano Giovanni Manzoni (Presidente sezione Latte)

Vittorio Sarzi Amade'

STRUTTURA

Direttore Dott. Renzo Ardigò

Responsabile CAA Provinciale Simone Manfredini

Resp. TRIBUTARIO FISCALE Fabio Contardi

Resp. UFFICIO PAGHE Danilo Quaglia

Resp. AMMINISTRAZIONE Marco Taglioli

Resp. IVA Paolo Tinelli

Resp. PATRONATO Michela Nolli

Resp. CED Oscar Silva

Responsabile zona Casalmaggiore e Piadena Sergio Filippini

Responsabile zona Castelleone Walter Vailati

Responsabile zona Crema Andrea Perissinotto

Responsabile zona Pandino Ambrogio Viganò

Responsabile zona Soresina e Soncino Paolo Paloschi

Responsabile UFFICIO AMBIENTALE Gianni Azzini

La storia

La Libera Associazione Agricoltori Cremonesi nasce il 30 aprile 1945 in sostituzione della cessata Unione Agricoltori di Cremona. Quest’ultima era un’affiliata della Confagricoltura ed era stata creata fin dal 1934 quando a tutte le confederazioni era stato imposto di avere strutture gerarchiche che ricevessero la loro investitura dall’alto.

La sede scelta è la stessa nella quale la federazione degli agricoltori svolgeva la propria attività durante il periodo fascista e si affaccia sulla piazza del Comune. Tale edificio, sorto nel 1932, grazie all’apporto forzoso imposto dalla confederazione fascista, che prevedeva una trattenuta pari a 1 kg di frumento ogni 100 kg a tutti gli agricoltori che consegnavano tale prodotto all’ammasso, è stato riacquistato dagli agricoltori cremonesi dopo la guerra, in quanto era stato precedentemente confiscato dal regime.

Alcuni mesi dopo la costituzione, l’Associazione scelse di esprimere e far sentire la propria voce creando una pubblicazione quindicinale, “Rinascita Agraria”, che contribuì a chiarire le inesattezze e le calunnie che nel primo dopoguerra venivano rivolte agli agricoltori da parte di alcuni giornali e partiti politici. Scopo principale del periodico fu quello di indirizzare e confortare i lavoratori della terra sulla difficile via della ricostruzione.

Attraverso questo periodico la Libera ha sempre cercato di creare un collegamento con i propri associati, fornendo loro informazioni di tipo sia tecnico che economico-sindacale. Il primo presidente fu Alfredo Camozzi; gli successero Giannino Ferrari e Francesco Achilli. Quest’ultimo, considerata l’estrema divergenza nel modo di intendere la tutela degli interessi delle parti agricole, decise nel 1956 di far uscire la Libera dalla Confagricoltura, pur mantenendo con essa stretti rapporti; La Libera è stata, ad oggi, l’unica organizzazione in Italia a vivere una propria indipendenza.

Il motivo scatenante di tale separazione fu appunto che mentre la Libera era fortemente rappresentativa della realtà degli agricoltori, l’organizzazione madre parteggiava per la proprietà fondiaria, creando attrito nella gestione dei rapporti tra la proprietà fondiaria e la realtà dei fittabili (all’epoca molto rilevante). Anche a seguito di questi eventi la provincia di Cremona è stata la prima ad avere separata l’Associazione Proprietari Fondi Rustici Affittati dal Sindacato degli Agricoltori. Il presidente Duchi, successore di Achilli, nel 1979, rendendosi conto che per mantenere forte l’organizzazione era necessario stabilire un’attiva collaborazione con la sede nazionale, convocò un’apposita assemblea, cui partecipò l’allora presidente di Confagricoltura Gian Domenico Serra, per deliberare il rientro della Libera Associazione Agricoltori Cremonesi nella struttura di Confagricoltura. Il successore di Duchi, Mario Maestroni ha dovuto affrontare uno dei momenti più delicati per il settore agricolo da un punto di vista economico, caratterizzato dalla riforma della PAC (Politica Agricola Comunitaria). Nonostante le difficoltà tecniche di gestione della riforma e il conseguente adeguamento alla stessa, la Libera ha saputo cogliere con tempestività la relativa importanza e trasmetterla con incisività ai suoi soci. Nell’aprile 2008 diventa presidente Antonio Piva fino al 2014, anno in cui gli succede Pierluigi Filippini. Dal 2016 la poltrona di Presidente dell’Organizzazione è stata occupata da Renzo Nolli e dal mese di maggio 2019 da Riccardo Crotti, veterinario e imprenditore agricolo di Caperganica (CR) già alla guida dell’Associazione Provinciale Allevatori e a lungo nel Cda di CremonaFiere.

Finalità

La Libera Associazione Agricoltori Cremonesi, associazione non riconosciuta e senza fini di lucro, è costituita per assistere e tutelare gli Associati e le categorie associate nell’ambito dell’interesse generale dell’agricoltura del Paese. A tal fine aderisce alla Federazione Regionale degli Agricoltori della Lombardia ed alla Confederazione Generale dell’Agricoltura Italiana.

Tra gli scopi assumono particolare importanza:

  1. La tutela degli interessi e la professionalità dell’impresa agricola in ogni sua forma attuata, studiando problemi sindacali, tecnici ed economici di interesse particolare per l’agricoltura della provincia.
  2. L’incremento ed il miglioramento della produzione agricola, nonché la promozione ed il coordinamento di tutte le forme di attività intese alla difesa economica della produzione agricola della provincia, curando la costituzione o l’adesione di organizzazioni ed Enti adeguati allo scopo.
  3. La promozione di servizi intesi ad assistere e potenziare le imprese agricole, nella loro gestione, nell’attività di produzione, trasformazione e commercializzazione, in quelle ad esse connesse, con riguardo alla tutela e alla valorizzazione del territorio e dell’ambiente ed a quant’altro ritenga utile alle stesse ed all’intero settore agricolo.
  4. La difesa e la valorizzazione delle produzioni agricole, assumendo ogni iniziativa adeguata alloscopo.
  5. Il miglioramento delle condizioni sociali ed economiche degli associati, curando e tutelando i loro bisogni ed interessi sul piano previdenziale e pensionistico direttamente tramite l’Ente di Patronato.
  6. La promozione dei rapporti con altre Organizzazioni Imprenditoriali agricole ed extragricole, operando per lo sviluppo complessivo dell’imprenditoria provinciale.
  7. L’organizzazione di tutti quei servizi che possano agevolare gli associati, al fine di prestare ad essi tutta l’assistenza richiesta, per assolvere agli obblighi previsti da leggi e regolamenti e per la tutela e lo sviluppo economico delle aziende.
  8. La promozione e la diffusione, attraverso la stampa ed altri mezzi di divulgazione, di informazioni inerenti il comparto agricolo.
  9. L’inserimento dei giovani nelle attività inerenti il settore agricolo.