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15.06.2024 - 12:06
Primo giugno giornata dedicata al latte dalla FAO
«L’informazione e il trattamento dei dati ormai corrono molto più veloci della capacità di adattamento delle imprese, e se non cogliamo in tempo i grandi cambiamenti in atto rischiamo di essere tagliati fuori dal mercato. Venendo al tema più specifico di oggi, la capacità di dimostrare al consumatore che si deve scegliere il latte bovino è fondamentale. Perché la posta in gioco è altissima: se tra le giovani generazioni si afferma e si consolidano modelli nutrizionali molto diversi da quelli ai quali eravamo abituati, il nostro sistema produttivo può ancora pensare ad un futuro nel medio periodo, ma non avrà nessuna prospettiva in quello medio lungo. Allora bisogna lavorare per andare nella direzione giusta, e farlo tutti insieme».
L’appello del Presidente di Confagricoltura Massimiliamo Giansanti ha segnato così - ieri mattina nella sala Stradivari di CremonaFiere - i lavori della Giornata Mondiale del Latte 2024 organizzata venerdì 14 giugno dalla Libera Associazione Agricoltori Cremonesi insieme all’Università Cattolica, alla Fondazione Romeo ed Enrica Invernizzi ed al Quotidiano La Provincia. Giansanti ha concluso la tavola rotonda moderata dal direttore de La Provincia Paolo Gualandris, alla quale sono intervenuti anche l’assessore regionale lombardo all’Agricoltura, Alessandro Beduschi, il presidente di Fiera Milano ed ex numero uno di Confindustria Carlo Bonomi, ed il vicepresidente di Afidop Giovanni Guarneri.
Il leader di Confagricoltura ha sottolineato con forza la necessità del settore agroindustriale italiano di recuperare capacità produttiva per tenere il passo del mercato internazionale. «Il nostro export va a gonfie vele, siamo leader nel manifatturiero, ma abbiamo perso capacità produttiva per 13 miliardi: non siamo stati in grado di accompagnare l’export, alimentato in larga misura con materia prima non italiana. Ora servono un altro passo e un altro modello di crescita, al quale lavoriamo con le imprese attraverso l’associazione Mediterranea».
Bonomi si è invece concentrato sulla complessità di uno scenario internazionale nel quale l’Europa «non è più da tempo campione mondiale dell’economia, deve scegliere la sua missione e darsi un modello di azione».
«Oggi - ha concordato Beduschi - l’Unione a 27 rappresenta un po’ il ‘ventre molle’ della situazione geopolitica mondiale, incapace di portare avanti con la necessaria autostima politica gli interessi nazionali dei diversi Paesi membri. Le ultime elezioni hanno però cambiato un quadro che aveva messo in secondo piano scienza, innovazione, produttività e la stessa realtà delle cose in nome di certa ideologia. È il momento (e c’è la concreta opportunità) di cambiare rotta, valorizzando davvero il nostro mondo. In questa prospettiva, Regione Lombardia è e sarà sempre in prima fila, anche grazie alla perfetta sinergia ed all’impegno del ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida e della premier Giorgia Meloni».
Per Giovanni Guarneri, «con il testo unico messo a punto in materia, l’Europa ha fornito anche importanti strumenti di valorizzazione e difesa dei nostri prodotti Dop. Per quanto più specificamente riguarda il comparto lattiero caseario e la percezione che ne ha il consumatore, dobbiamo saperci adeguare alle richieste di un mercato sempre più esigente in termini di qualità, trasparenza, legame con il territorio e sostenibilità. Mediamente le nostre imprese hanno dimensioni piccole; dunque devono dotarsi di piattaforme di dialogo molto efficienti sulle quali lavorare: consorzi di promozione e tutela e consorzi di imprese, nei quali possa rafforzarsi l’elemento cooperativistico senza pregiudicare l’identità territoriale. Occorrono canali commerciali organizzati comuni, e la disponibilità a far parte di ampi portafogli di esportatori che, lungi dall’annebbiarne le specificità, potenziano l’immagine del prodotto come componente di una squadra forte e particolarmente ricca di qualità».
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