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PESTE SUINA AFRICANA
23.08.2024 - 11:15
Giovedì 22 agosto u.s., si è tenuto presso la Sala Guarneri di CremonaFiere il convegno “PSA: ultimi aggiornamenti e relativi adempimenti” promosso dalla Libera Associazione Agricoltori Cremonesi con la Frp suini, la Fnp suini e Confagricoltura Lombardia, alla presenza di numerosi allevatori.
Ad aprire i lavori, il presidente della Sezione regionale suini di Confagricoltura Lombardia, Davide Berta, condividendo la frustrazione e lo sconcerto degli allevatori cremonesi che da pochi giorni, a causa dell’ingresso dei comuni di Pizzighettone e Crotta d’Adda in zona di restrizione I, devono fare direttamente i conti con la PSA e con tutto ciò che comporta.
Moderatore dell’incontro, Rudy Milani, presidente nazionale della sezione suini di Confagricoltura, che si è fatto portavoce delle richieste di quanti si ritrovano in azienda a fronteggiare lo spettro PSA.
“Aspetto di fondamentale importanza su cui tutti dobbiamo lavorare è la biosicurezza” dichiara il dott. Giovanni Filippini, Direttore Generale della Sanità Animale e Commissario di Governo per la lotta alla Peste Suina Africana. “Il fattore umano è il principale veicolo di diffusione della malattia. Solo attraverso un’azione integrata e trasversale da parte di tutti, allevatori, tecnici, veterinari, istituzioni, potremo uscire dall’emergenza. Basta azioni a macchia di leopardo, l’obiettivo ora è armonizzare tutte le procedure messe in campo, sia nelle regioni coinvolte ma non solo.” Sulla stessa linea, Marco Farioli, Dirigente Sanitario dell’ Unità Organizzativa Veterinaria di Regione Lombardia “la principale porta di ingresso della malattia è la non corretta applicazione dei sistemi di biosicurezza, riflesso di una mancata consapevolezza dell’allevatore sull’importanza di utilizzarli in maniera corretta. È compito nostro e obiettivo del momento sensibilizzare il più possibile su questo aspetto”.
Presenti anche Vincenzo Traldi dirigente sanità animale di ATS Valpadana che ha brevemente spiegato ai presenti le peculiarità delle c.d. zone di sorveglianza e restrizione, in base alle quali vengono suddivisi sia i territori colpiti da focolai e sia quelli geograficamente confinanti con essi.
“Si deve agire in maniera veloce per circoscrivere il virus. La sfiducia e la paura degli allevatori è palpabile ma non siete soli. Stiamo lavorando con l’assessore Beduschi, e chiediamo che tutti gli attori istituzionali si attivino tempestivamente, anche nel fornire assistenza adeguata alle aziende colpite dalla Psa” ha concluso Antonio Boselli, presidente di Confagricoltura Lombardia.
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