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LA FIRMA
24.12.2023 - 16:52
CREMONA Il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto ha firmato e trasmesso alla Corte dei Conti il decreto che incentiva la diffusione dell’agrivoltaico innovativo. Con il provvedimento, su cui già c'è stato il 'via liberà della Commissione europea, ci si pone l'obiettivo di installare almeno 1,04 gigawatt di sistemi agrivoltaici avanzati entro il 30 giugno del 2026, attraverso due misure: la concessione, a valere sui fondi PNRR, di un contributo in conto capitale nella misura massima del 40% dei costi ammissibili e una tariffa incentivante sulla produzione di energia elettrica netta immessa in rete.
«La diffusione dell’agrivoltaico - spiega Pichetto - è una chiave per la decarbonizzazione in un settore strategico, fatta
attraverso un uso intelligente e sostenibile del suolo, che aiuti l’ambiente, la produzione e lo sviluppo delle rinnovabili.
L'agricoltura italiana, eccellente per la sua qualità riconosciuta in tutto il mondo - conclude Pichetto - sarà ancor
più protagonista della transizione ambientale ed energetica». Il Decreto punta alla promozione di soluzioni costruttive
innovative, prevalentemente a struttura verticale e con moduli ad alta efficienza, in cui possono coesistere più usi del suolo:
una produzione di energia, dunque, pienamente compatibile con le attività agricole, che ne migliora la redditività, promuovendo il recupero dei terreni per usi produttivi. Il contributo in conto capitale è finanziato attraverso l’investimento del Pnrr, pari a oltre un miliardo di euro, mentre per la tariffa incentivante si stima un importo annuo di 21 milioni di euro, a
valere sugli oneri di sistema. Per garantire il più ampio accesso dell’imprenditoria agricola ai benefici promossi, si è stabilito di destinare un contingente di 300 megawatt al solo comparto agricolo per impianti di potenza fino a 1 megawatt, con accesso tramite registri. Un secondo contingente di 740 Mw è invece dedicato sia al comparto agricolo che alle associazioni temporanee di imprese, che includano almeno un soggetto del comparto agricolo, con accesso tramite la partecipazione a procedure competitive per impianti di qualsiasi potenza. Gestore della misura e dell’accesso al meccanismo incentivante è il Gse (Gestore Servizi Energetici).
L'analisi del presidente della Sezione Agroenergie della Libera Associazione Agricoltori Cremonesi Maurizio Caligari: «La proposta era già stata approvata dal Ministero dell’Ambiente il 4 maggio 2023, per poi inviare il testo alla Commissione Europea. Ma prima della approvazione sono passati oltre 6 mesi. L’atto ministeriale che disciplinerà i nuovi incentivi agli impianti fotovoltaici integrati in agricoltura, ma che sta ormai giungendo al termine, deve ancora il benestare della Corte dei Conti per l’ultima validazione, quella inerente gli aspetti economici. E una volta ottenuto il via libera, il DM approderà nella Gazzetta Ufficiale per entrare finalmente in vigore.
Il programma assegnerà un doppio incentivo agli sviluppatori di impianti, composto da un contributo in conto capitale nella misura massima del 40% delle spese ammissibili e una tariffa incentivante a valere sulla quota di energia elettrica prodotta e immessa in rete. Quest’ultima sarà determinata attraverso una procedura di gara competitiva secondo la regola del pay-as-bid e gestita attraverso la stipula di CfD (contratti per differenza) a due vie. Cosa significa? Che l’aiuto coprirà la differenza tra le tariffe incentivanti e i prezzi dell’energia bassi. In caso di prezzi dell’energia elevati, interverrà, invece, un meccanismo di recupero di qualsiasi importo superiore. Ad essere sostenute saranno in particolare soluzioni costruttive innovative, prevalentemente a struttura verticale e con moduli ad alta efficienza ma per l’accesso alle procedure di gara il Decreto Agrivoltaico Innovativo prevede 2 distinti contingenti di potenza: uno da 300 MW destinato al solo comparto agricolo per impianti di potenza fino a 1 MW; uno da 740 MW aperto invece anche alle associazioni temporanee di imprese composte da almeno un soggetto del comparto agricolo per impianti di qualsiasi potenza. Questa interessante misura del PNNR , che consente di coniugare l'attività agricola e quella di produzione energetica, rappresenta anche uno stimolo alla individuazione di modalità colturali in grado di trarre dei vantaggi qualitativo- produttivo da questo situazione. Il mantenimento della sottostante coltivazione agricola è comunque un requisito essenziale per accedere a questo decreto ministeriale».
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