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16.12.2022 - 16:24
Agrisole ha riportato le previsioni contenute nel Global Animal Protein Outlook 2023, pubblicato dalla banca d'affari olandese Rabobank, che mostrano come il protrarsi dei fenomeni inflazionistici, nel contesto condizionato dalla difficile lettura della crisi associata al conflitto in Ucraina, sta alimentando l'incertezza sugli sviluppi del comparto zootecnico, con le prospettive che per i prossimi dodici mesi definiscono un quadro di ulteriori cambiamenti. Di seguito l'articolo.
Si configura una situazione di crescita, seppure contenuta, della produzione mondiale di proteine animali, con l'industria delle carni che dovrà affrontare, nella prospettiva dei prossimi mesi, le conseguenze degli extra costi lungo l'intera catena di approvvigionamento e gli effetti delle dinamiche altalenanti dei consumi, oltre al protrarsi delle emergenze sanitarie, soprattutto nei comparti avicolo e suino.
Le condizioni di maggiore aleatorietà dei mercati sono anche giustificate - a giudizio degli analisti - dall'evoluzione del quadro normativo e dall'impatto che le nuove disposizioni, soprattutto in materia di tutela ambientale, contrasto ai cambiamenti climatici e benessere degli animali, avranno sugli equilibri globali e sui rapporti tra i principali competitor.
Sulla base di queste prerogative la vera sfida sarà trasferire al mercato l'inflazione da costi con l'obiettivo di limitare le ricadute sui margini operativi, impresa ritenuta da Rabobank non impossibile, ma certamente complessa anche in considerazione di una possibile svolta recessiva globale. «Le opportunità esistono ancora, ma saranno verosimilmente più limitate», spiegano gli esperti, che vedono il 2023 come un anno di transizione utile a ricalibrare le aspettative e i piani di crescita del settore. Per Justin Sherrard, global strategist di Rabobank, diverse aziende adotteranno un approccio operativo tarato sul breve termine, introducendo elementi di maggiore flessibilità e migliorando le capacità di risposta ai cambiamenti ciclici. Altre realtà produttive, al contrario, ricorreranno a strategie di lungo termine, potenziando gli investimenti per migliorare le capacità di adattamento ai cambiamenti strutturali.
I macro trend per il 2023 delineano un ulteriore rallentamento della crescita della produzione, con deboli progressi in Cina e andamenti complessivamente più sostenuti in Brasile e nel Sud-est asiatico. Avanti adagio la produzione nell'area oceanica, mentre in Nordamerica e Europa le previsioni sono in entrambi i casi negative, anche in considerazione di un peggioramento delle prospettive sul fronte dell'export soprattutto per il Vecchio Continente.In generale, il comparto avicolo manterrà, nella view degli analisti, un profilo di crescita seppure moderato.
Sono previste al contrario riduzioni, comunque modeste nella dinamica globale, per le carni suine e bovine. Tra le altre specie, solo l'acquacoltura conferma una crescita sostenuta, favorita anche dalla minore dipendenza dall'andamento dei prezzi delle materie prime agricole. Dinamiche che spiegano invece i forti aumenti dei costi, legati soprattutto alla componente mangimistica, negli allevamenti a terra, i cui impatti comporteranno ulteriori processi di ristrutturazione, con accorpamenti, acquisizioni e fuoriuscite di aziende marginali.
Fonte: Agrisole Il sole 24ore