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Latte
07.05.2023 - 16:37
CREMONA Sull’introduzione dell’indicizzazione del prezzo del latte, Italatte (Gruppo Lactalis) ha sostanzialmente ignorato le osservazioni delle categorie che tutelano la filiera e il risultato, almeno per adesso, è che la contrattazione s’è arenata su numeri, intenti e classificazioni.
Il commento del presidente di Confagricoltura Lombardia e della Libera Associazione Agricoltori, Riccardo Crotti, è chiaro: «Hanno proposto una tabella che non riteniamo adeguata e sulle perplessità dell’introduzione di questa indicizzazione abbiamo insistito in tutti gli incontri intercorsi, come da accordi. Crediamo – chiarisce Crotti – che sia fondamentale avere una garanzia sui costi di produzione. Allo stesso modo, di fronte a questo primo impasse, pensiamo che la ripresa del dialogo sia la via migliore, perché è dal confronto che si ottiene il migliore dei reciproci risultati. La discussione deve però prevedere lo scambio di opinioni delle due parti in causa, non essere unilaterale».
A raccogliere l’appello di Crotti è Carlo Alberto Gipponi, che guida la sezione di prodotto della Libera Associazione Agricoltori Cremonesi: «Ritengo siano inaccettabili gli scricchiolii nel processo di confronto, di cui poi l’interlocutore si può fare forza. Si era convenuto – afferma Gipponi – di condividere una posizione congiunta e di farla valere insieme, ma un’altra associazione ha voluto anticipare i tempi. A livello regionale si era deciso chiaramente di non accettare, in questi termini, l’indicizzazione e dunque mi domando a cosa porti farsi avanti prima, il tutto senza fare fronte comune. Credo – conclude l’allevatore – che non ci sia modo migliore di presentarsi al tavolo delle trattative se non quello che ci vede condividere insieme una posizione solida e unitaria».
La linea del dialogo di Crotti è la stessa sposata da Maurizio Roldi, presidente della Federazione latte di Confagricoltura Lombardia, deluso dal fallimento dei primi tavoli: «Chiaramente c’è rammarico nel constatare che, nonostante gli incontri caratterizzati da un confronto chiaro sulle rispettive posizioni, non si sia riusciti a trovare una quadra. Apprezziamo però – chiarisce il presidente della sezione federale – quella che appare come una chiara proposta nel segno della riapertura».
Il gesso sulla lavagnetta, quando si è fatto un errore, si può sempre cancellare.
Questa la summa: «Confidiamo di poterci trovare nuovamente a breve per discutere di quanto fatto finora, partendo comunque dal presupposto che ci sono numeri per noi insoddisfacenti. Auspichiamo un confronto costruttivo e collaborativo».
Il dialogo, oltre l’impasse.
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