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Trattativa prezzo latte

Accordo al ministero sul prezzo del latte: 53 centesimi di media nel primo trimestre 2026

Definita una griglia 54-53-52 centesimi al litro per i conferimenti in linea con il primo trimestre 2025. Per le eccedenze il prezzo sarà legato alle quotazioni camerali

Accordo al ministero sul prezzo del latte: 53 centesimi di media nel primo trimestre 2026

Da poche ore si è concluso presso il Ministero dell’Agricoltura il tavolo di confronto sul prezzo del latte fresco alla stalla per l’avvio del 2026. La riunione, iniziata nei giorni scorsi, ha coinvolto il ministro e i rappresentanti delle diverse componenti della filiera lattiero-casearia, con l’obiettivo di individuare un quadro di riferimento condiviso per i primi mesi del nuovo anno.

L’intesa raggiunta prevede un prezzo medio di 53 centesimi di euro al litro per il primo trimestre 2026, da applicare alle forniture di latte conferite alle condizioni stabilite dall’accordo. La scelta di limitare l’orizzonte temporale ai mesi di gennaio, febbraio e marzo risponde alla volontà delle parti di monitorare l’evoluzione del mercato e di aggiornare successivamente i parametri economici, se necessario.

La griglia di prezzo per gennaio, febbraio e marzo

Il cuore dell’intesa è rappresentato dalla griglia mensile di prezzo per il latte conferito fino a una quantità pari ai volumi registrati nei corrispondenti tre mesi del 2025. In pratica, per il primo trimestre del 2026 vengono definiti tre livelli distinti:

  • Gennaio: 54 centesimi/litro

  • Febbraio: 53 centesimi/litro

  • Marzo: 52 centesimi/litro

Su base trimestrale, tali valori determinano un prezzo medio di 53 centesimi al litro. Il riferimento alle quantità del primo trimestre 2025 serve a delimitare con precisione l’ambito di applicazione di questa griglia, collegando il nuovo accordo a dati produttivi già consolidati.

Per gli operatori della filiera, questo schema consente di avere un’indicazione chiara sul prezzo da applicare alle forniture che rientrano nei livelli produttivi considerati “in linea” con l’anno precedente. La scansione 54-53-52 centesimi accompagna così l’inizio del nuovo anno con un percorso discendente già definito, che viene esplicitato fin dal momento della sottoscrizione dell’intesa.

Il meccanismo previsto per le eccedenze

Un capitolo specifico dell’accordo riguarda le quantità di latte conferito che superano la soglia dei volumi registrati nel primo trimestre 2025. Per queste eccedenze non si applica la griglia fissa 54-53-52, ma entra in funzione un meccanismo distinto.

Il testo stabilisce che il prezzo del latte oltre il limite di riferimento venga determinato sulla base delle quotazioni rilevate dalla competente Camera di Commercio. In questo modo, per le eccedenze il valore economico non è predeterminato ma è legato all’andamento dei listini camerali, aggiornati periodicamente.

Si configura quindi un sistema “a due livelli”:

  • un prezzo fissato per i volumi equivalenti a quelli del primo trimestre 2025;

  • un prezzo indicizzato per le quantità ulteriori, ancorato ai dati camerali.

Questo impianto intende distinguere il trattamento del latte conferito entro il perimetro definito dall’accordo da quello delle eventuali produzioni superiori, affidando per queste ultime il riferimento a uno strumento di rilevazione esterno.

Durata limitata e necessità di monitoraggio

L’accordo ha una validità circoscritta al primo trimestre 2026. Le parti si sono impegnate a riaprire il confronto alla scadenza del periodo, tenendo conto delle condizioni di mercato, dei volumi prodotti e dei principali indicatori economici della filiera.

La natura trimestrale dell’intesa sottolinea la volontà di mantenere un monitoraggio ravvicinato della situazione, in un contesto in cui la definizione del prezzo del latte alla stalla ha ricadute dirette sulla programmazione delle aziende agricole, sulle strategie dell’industria di trasformazione e sugli equilibri complessivi del comparto lattiero-caseario.

Il ruolo di informazione per le aziende

Per gli allevatori e per le imprese della filiera, la chiarezza delle condizioni economiche applicate all’inizio dell’anno rappresenta un elemento importante per la pianificazione. Con questo accordo, vengono resi noti in anticipo sia i valori di riferimento del primo trimestre, sia il criterio che sarà adottato per la valorizzazione delle eventuali eccedenze.

Libera Associazione Agricoltori Cremonesi seguirà gli sviluppi applicativi dell’intesa e si impegna a fornire agli associati ulteriori aggiornamenti sugli aspetti tecnici e contrattuali collegati al prezzo del latte, anche alla luce delle evoluzioni che potranno emergere nel corso del 2026.

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