Calendario
Cerca
Fiere Zootecniche
28.11.2025 - 15:04
CREMONA – In mezzo a padiglioni dove si parla di latte, zootecnia e biogas, la storia di Emilio Folli, 31 anni, suona come un concentrato di ciò che l’agricoltura cremonese può diventare quando mette insieme radici profonde e sguardo lungo.
Agronomo, ricercatore negli Stati Uniti sull’uso sostenibile del digestato, responsabile degli impianti di biogas dell’azienda agricola di famiglia e co-founder di una società di consulenza sul biometano, Folli è uno di quei giovani che dimostrano come l’azienda agricola possa essere, oggi, un luogo di sperimentazione tecnologica e di vera transizione energetica.
Cresciuto in una famiglia attiva nel settore agricolo e zootecnico fin dal 1700, guida l’azienda agricola Palazzetto a Zanengo: 580 ettari, 18 dipendenti, 900 capi di Frisona. Una realtà che racconta la forza della pianura cremonese, ma anche la necessità di innovare per restare competitivi.
Nel talk «Generazione green: nuova energia dell’agricoltura», condotto da Gianluca Galimberti, co-founder di Hooop – realtà specializzata nella comunicazione della sostenibilità – al Padiglione Made in Italy delle Fiere Zootecniche di Cremona, Folli ha ripercorso il suo cammino formativo.
Dopo il Liceo Scientifico, la scelta della Facoltà di Scienze Agrarie all’Università Statale di Milano. Poi il passo decisivo: un’esperienza di ricerca alla Penn State University negli Stati Uniti, dove si è occupato dell’uso sostenibile del digestato.
È lì che prende forma un’idea chiara: l’azienda agricola non è più soltanto un luogo dove si producono latte, carne o cereali, ma un nodo strategico della transizione energetica, capace di trasformare reflui e sottoprodotti in energia rinnovabile.
La scelta, però, non è quella di restare all’estero. Folli rientra in Italia e decide di mettere le competenze maturate al servizio dell’azienda di famiglia, occupandosi degli impianti di biogas e accompagnandoli nella conversione a biometano e fotovoltaico.
Tra le esperienze citate, anche la realizzazione di un impianto di biometano alimentato dalle lavorazioni dell’olio d’oliva in Puglia: un esempio concreto di come le filiere agricole, se ben progettate, possano trasformare scarti e sottoprodotti in valore.
Nel 2023 nasce FLF Bioenergia, società di consulenza sul biometano con sede a Brescia, fondata da Folli.
L’idea è semplice e ambiziosa: affiancare aziende agricole e zootecniche che vogliono intraprendere o rafforzare il percorso nel biometano, aiutandole a interpretare norme, numeri, investimenti, impatti ambientali e sostenibilità economica.
«Sostenibilità e agricoltura sono collegate, ma non in maniera automatica» ha spiegato Folli durante il talk. La vera sfida, ha sottolineato, è trovare un linguaggio comune che tenga insieme tre mondi:
chi lavora tutti i giorni con la terra e gli animali;
chi si occupa di numeri, contabilità e investimenti;
chi sviluppa e utilizza nuove tecnologie, dai sensori ai droni, dai software gestionali agli impianti di biometano.
Il digestato, in questo quadro, non è più solo un “problema da gestire”, ma una risorsa da valorizzare all’interno di un sistema aziendale integrato.
Uno dei passaggi più forti dell’intervento di Folli riguarda l’identità dell’agricoltore di oggi.
«L’agricoltore oggi non è più solo un contadino, ma un vero e proprio manager» ha ricordato. Un manager che deve tenere insieme benessere animale, qualità del latte, normative ambientali, investimenti energetici, rapporti con banche, tecnici e istituzioni.
Alla platea di studenti e giovani presenti in fiera, il suo invito è chiaro:
credere in un modello di agricoltura innovativo e sostenibile;
non avere paura di percorsi di studio impegnativi;
considerare l’azienda agricola come un luogo dove le competenze acquisite a scuola e all’università possono trovare applicazione concreta.
«Alle nuove generazioni dico di scommetterci – ha sottolineato – perché le competenze che stanno acquisendo sono sempre più richieste nel mercato del lavoro. L’agricoltura ha bisogno di persone in grado di leggere dati, interpretare i processi, dialogare con tecnici e fornitori».
Il messaggio di Folli non è rivolto solo ai ragazzi, ma anche a chi in azienda ha già molti anni di esperienza.
«Il cambio generazionale è complesso, ma necessario» ha ricordato. Serve responsabilizzare i giovani con intelligenza, affidando loro compiti reali, spazi di decisione e strumenti adeguati, senza scaricare su di loro solo problemi o burocrazia.
Per il mondo agricolo cremonese – fatto di stalle, campi e imprese che spesso da decenni appartengono alle stesse famiglie – è un passaggio decisivo: trasmettere visione e valori, oltre ai terreni e alle strutture.
In chiusura, Gianluca Galimberti ha riportato al centro gli studenti e i giovani presenti:
Emilio, ha sottolineato, «ha mostrato le prospettive di studio e di lavoro nel mondo dell’agricoltura e della zootecnia. La sua esperienza dimostra che questo settore può essere un motore di innovazione, sostenibilità e sviluppo del territorio, valorizzando le nuove generazioni».
Alle Fiere Zootecniche di Cremona, la testimonianza di Emilio Folli diventa così un messaggio diretto anche alle aziende del nostro territorio: tenere insieme latte, energia e competenze è possibile, e passa da scelte coraggiose, da un dialogo continuo tra generazioni e da una visione chiara di agricoltura come sistema aperto, capace di produrre cibo, lavoro e nuova energia.
I più letti