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bilancio
15.11.2025 - 00:21
Confagricoltura, in audizione alla 5ª Commissione del Senato sul Bilancio 2026, ha segnalato criticità forti su compensazione dei crediti d’imposta e su risorse per gli investimenti 4.0/5.0.
Bene alcune misure (esonero IRPEF su redditi dominicali e agrari, detassazione premi e rinnovi, rinvio sugar tax, rifinanziamento Nuova Sabatini).
Richieste: continuità del credito d’imposta per la transizione 4.0/5.0, stop al divieto di compensazione dal 1° luglio 2026, interventi su energia e lavoro, fondi per emergenze zootecniche
Il 2026 si apre con un quadro internazionale incerto (tensioni geopolitiche, guerre commerciali, dazi USA) e un PIL atteso intorno all’1% (dallo 0,7% nel 2025). In azienda lo vediamo già: energia cara, costi rigidi, difficoltà a reperire manodopera. In questo scenario le scelte di Bilancio pesano direttamente sui margini delle imprese agricole e sulla capacità di investire in innovazione.
Esonero IRPEF su redditi dominicali e agrari (2026)
100% fino a 10.000 €; 50% da 10.000 a 15.000 €.
Effetto operativo: alleggerimento fiscale per piccole e medie realtà a reddito agrario.
Detassazione rinnovi contrattuali e premi di produttività
Effetto: costo del lavoro un po’ più gestibile nei rinnovi e per premialità legate a risultati.
Rinvio della sugar tax
Effetto: evita rincari indiretti su filiere e consumi.
Rifinanziamento Nuova Sabatini
Effetto: accesso agevolato al credito per l’acquisto di macchine e attrezzature.
Criticità: dal gennaio 2026 ritorno a Super e Iper ammortamento con effetti limitati per le imprese a reddito catastale/forfettario (gran parte del settore). Lo “spazio” dedicato al credito d’imposta agricolo è stimato in soli 2,1 milioni di euro: troppo poco per sostenere una vera transizione tecnologica.
Proposta: ripristinare continuità al credito d’imposta 5.0 oppure stanziare almeno 300 milioni nel 2026 per un credito d’imposta “dedicato” agli investimenti agricoli (macchine connesse, efficienza, digitale, sostenibilità).
Misura prevista: dal 1° luglio 2026 stop alla compensazione dei crediti d’imposta con i debiti contributivi.
Osservazione: secondo Confagricoltura la misura lede il principio di legittimo affidamento; se ne chiede l’abrogazione.
Per l’azienda: peggiora la liquidità; si perde uno strumento semplice per “chiudere” saldi e contributi.
Prezzo all’ingrosso tra i più alti in Europa (settembre: ~109 €/MWh). Le PMI pagano fino a 2,5 volte più delle grandi.
Clima: il rischio percepito dagli agricoltori è più alto delle fluttuazioni di mercato.
Proposte operative: accelerare su rinnovabili con corsie chiare per agrivoltaico, CER agricole (Comunità Energetiche Rinnovabili), telecontrollo e scambio sul posto.
Cosa significa in campo: abbattere la bolletta, stabilizzare i costi e fare efficienza sui processi irrigui e di conservazione.
Fondo di Garanzia PMI: proroga del regime potenziato al 2026 e stabilizzazione delle garanzie.
Perché serve: tassi elevati e rating più severi rendono cruciali le garanzie pubbliche.
Esonero contributivo giovani under 40 (autonomi agricoli alla prima iscrizione INPS): chiederne la strutturalità.
Impatto: ricambio generazionale sostenibile; nuove imprese con meno costi fissi.
Fondo epizoozie (aviaria, PSA, blue tongue): istituire un fondo dedicato per indennizzi diretti e indiretti.
Tradotto: liquidità rapida quando il problema esplode, per non bloccare la filiera.
Criterio di prevalenza: chiarire che, in caso di eventi eccezionali, il mantenimento della qualifica di imprenditore agricolo e dei relativi regimi fiscali/previdenziali valga anche se ci si approvvigiona prevalentemente da terzi.
Perché conta: tutela la continuità aziendale durante crisi e calamità.
Pianificare investimenti 2026: verificare l’impatto del ritorno a Super/Iper e la (eventuale) capienza del nuovo credito d’imposta “dedicato”.
Mappare i crediti d’imposta: simulare la liquidità 2026–2027 senza compensazione contributiva; valutare anticipo pagamenti o strumenti alternativi.
Energia: analizzare payback di CER/agrivoltaico e soluzioni di monitoraggio consumi; chiedere preventivi.
Manodopera: utilizzare detassazione premi/rinnovi in ottica fidelizzazione; programmare inserimenti under 40.
Zootecnia: mettere in sicurezza protocolli biosecurity e assicurazioni; predisporre dossier documentale per eventuali indennizzi.
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