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Fiere zootecniche
30.11.2025 - 15:22
CREMONA – Alla vigilia l’avevano definita l’edizione del rilancio. Alla chiusura dei cancelli, la sensazione condivisa è che le Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona 2025 abbiano mantenuto la promessa: numeri in crescita, padiglioni pieni, un programma tecnico fitto e una forte apertura internazionale.
I dati riassumono bene la portata dell’evento: circa 400 animali in esposizione nei padiglioni di CremonaFiere, selezionati tra i migliori allevamenti italiani ed esteri; 78 eventi tecnici tra convegni scientifici, workshop e presentazioni, oltre a 11 appuntamenti zootecnici in ring; circa 400 brand rappresentati, con il meglio di macchine e tecnologie per zootecnia, agricoltura e allevamento; 1.400 studenti coinvolti in visite, contest e laboratori; 200 espositori da 19 Paesi e 150 delegati esteri provenienti da 22 nazioni. Un quadro che conferma Cremona come punto di riferimento europeo per la zootecnia ad alta redditività.
Dentro questo grande contenitore, Libera Associazione Agricoltori Cremonesi ha portato contenuti e occasioni di confronto mirati sui temi più sensibili per le imprese del territorio.
Con il convegno “Il latte che verrà: scenari di mercato e strategie per la competitività degli allevamenti italiani”, al Pala Made in Italy, si è aperto il dibattito sul futuro del latte in vista del Tavolo nazionale convocato dal Masaf. Il focus è stato su prezzi, filiera, valore delle DOP e tenuta economica delle stalle.
Sempre al Pala Made in Italy, la tavola rotonda su innovazione tecnologica e genetica in zootecnia ha messo attorno allo stesso tavolo allevatori, tecnici, mondo del credito e ricerca, con l’obiettivo di trasformare dati, selezione genetica e nuove tecnologie in strumenti concreti per la gestione delle aziende.
Sul fronte della sanità animale, gli appuntamenti dedicati ai suini (uso dei farmaci e antibioticoresistenza) e il convegno su «La questione sanitaria negli allevamenti, una nuova emergenza?» hanno richiamato l’attenzione su biosicurezza, prevenzione e responsabilità condivisa lungo la filiera. Temi che toccano da vicino il lavoro quotidiano nelle stalle cremonesi.
Grande attenzione anche ai giovani: dal contest On the Way to Cremona, pensato per le scuole agrarie, al progetto Next Generation, che accompagna chi eredita o avvia un’impresa agro-zootecnica, fino a Internord 2025, momento di confronto tra giovani imprenditori del Nord promosso insieme ai Giovani di Confagricoltura.
Un altro tassello importante è stato lo stand agriturismi, dove cascine, fattorie didattiche e aziende agricole del territorio si sono presentate come luoghi di ospitalità rurale, prodotti locali e sostenibilità. Un modo per collegare idealmente i padiglioni della fiera ai campi, alle stalle e alle tavole del Cremonese, mostrando ai visitatori che dietro i numeri ci sono famiglie, aziende e paesaggi reali.
Le immagini dei ring – dalle manze Holstein guidate dai giovani conducenti ai trattori d’epoca che raccontano la storia della meccanizzazione – hanno restituito l’idea di una zootecnia che tiene insieme tradizione e innovazione, memoria e investimenti.
Per Libera, questa 80ª edizione non è solo un traguardo celebrativo, ma una base di lavoro: i temi emersi nei convegni sul latte, sull’innovazione, sulla sanità animale e sulle prospettive dei giovani saranno il filo conduttore delle attività dei prossimi mesi.
La fiera più bella – come è stata definita – lascia in eredità numeri incoraggianti e, soprattutto, una consapevolezza condivisa: il futuro dell’allevamento passa da competenze, responsabilità e capacità di fare squadra tra imprese, istituzioni, ricerca e mondo del credito. In questo percorso, Libera continuerà a essere casa e punto di riferimento per gli agricoltori cremonesi.
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