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Agricoltura e politiche europee
04.12.2025 - 09:33
«Agricoltura, economia, democrazia. Una nuova idea di Europa».
È il titolo dell’assemblea nazionale di Confagricoltura in programma mercoledì 10 dicembre 2025, alle ore 10.00, al Teatro Argentina di Roma. Un appuntamento che riunirà rappresentanti delle istituzioni, del mondo agricolo e dell’economia per discutere il ruolo dell’agricoltura nelle scelte europee dei prossimi anni.
Per Libera Associazione Agricoltori Cremonesi, aderente a Confagricoltura, si tratta di un momento di confronto che riguarda da vicino anche il territorio cremonese, segnato da una forte vocazione zootecnica e cerealicola.
Al centro dei lavori ci sarà prima di tutto il tema del rapporto tra prezzi alimentari e reddito agricolo. Negli ultimi anni il costo del cibo per i consumatori è aumentato, mentre molte imprese agricole faticano a vedere riconosciuti i propri costi di produzione. In un contesto di margini sempre più compressi, l’assemblea metterà a fuoco quali strumenti europei possono contribuire a rendere le filiere più equilibrate e sostenibili dal punto di vista economico.
Un altro capitolo importante riguarda il cambiamento climatico e la gestione del rischio. Eventi estremi sempre più frequenti – siccità, bombe d’acqua, gelate fuori stagione – mettono sotto pressione colture e allevamenti. A Roma si parlerà di infrastrutture idriche, innovazione tecnologica, ricerca e strumenti assicurativi, con l’obiettivo di costruire un quadro europeo che aiuti le aziende ad affrontare una volatilità climatica destinata a durare nel tempo.
L’assemblea sarà anche un’occasione per fare il punto sulle politiche europee: dalla riforma della PAC alle strategie legate al Green Deal. Il dibattito si concentrerà su come coniugare obiettivi ambientali e competitività, riducendo la dipendenza dell’Unione dalle importazioni di materie prime agricole e garantendo al tempo stesso sicurezza alimentare e standard elevati di qualità.
Sul fronte geopolitico, verranno analizzate le conseguenze delle tensioni internazionali sulle catene di approvvigionamento: rotte commerciali che cambiano, costi logistici in aumento, nuovi equilibri nei mercati di cereali, proteine vegetali e prodotti zootecnici. In questo scenario, l’agricoltura viene letta come settore strategico non solo per l’economia, ma anche per la stabilità sociale dei territori.
Per il sistema cremonese, fortemente integrato nelle filiere lattiero–casearie, suinicole e delle grandi colture da pieno campo, le decisioni che matureranno in sede europea potranno incidere su redditività, investimenti, innovazione e ricambio generazionale.
La presenza di Libera all’assemblea nazionale sarà quindi l’occasione per portare all’attenzione nazionale le istanze degli agricoltori e degli allevatori della provincia: dalla necessità di politiche stabili e di lungo periodo fino alla valorizzazione delle produzioni di qualità e del lavoro quotidiano nei campi e nelle stalle.
Nei prossimi giorni Libera seguirà i lavori di Roma e metterà a disposizione degli associati un resoconto dei principali interventi e delle prospettive che si apriranno per il mondo agricolo cremonese.
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