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Credito d’imposta 4.0, cosa fare entro il 31 dicembre 2025 per non perdere il bonus

Le tre date chiave per chi sta acquistando macchinari e impianti 4.0: consegna, acconto al 20% e comunicazione al GSE

Credito d’imposta 4.0, cosa fare entro il 31 dicembre 2025 per non perdere il bonus

In questi mesi molti imprenditori agricoli stanno valutando o hanno già avviato investimenti in macchinari e impianti 4.0: trattori connessi, impianti di stalla evoluti, sistemi di automazione. Uno degli strumenti più importanti per sostenere queste spese è il credito d’imposta 4.0, ma la sua applicazione è legata a scadenze precise.

Saltare una data può significare perdere il beneficio, anche se l’investimento è stato programmato correttamente. Per questo Libera Associazione Agricoltori Cremonesi riassume in modo semplice i punti principali.

1. La regola base: bene consegnato o impianto ultimato entro il 31 dicembre 2025

La prima strada per rientrare nel credito d’imposta 4.0 è la più diretta:
il bene deve essere consegnato – o l’impianto deve risultare ultimatoentro il 31 dicembre 2025.

Questo vuol dire che, entro quella data, il macchinario deve essere:

  • consegnato in azienda;

  • installato e messo in funzione, se si tratta di un impianto complesso;

  • accompagnato dalla documentazione prevista (fatture, collaudi, ecc.).

Chi ha già firmato ordini e contratti dovrebbe quindi verificare con il fornitore:

  • le tempistiche di consegna;

  • gli eventuali collaudi;

  • i possibili ritardi, per capire se è necessario attivare la seconda opzione: la proroga.

2. La proroga fino al 30 giugno 2026: acconto o leasing di almeno il 20%

Se non è possibile chiudere la fornitura entro il 31 dicembre 2025, la normativa consente una proroga dei termini, a determinate condizioni.

Per mantenere il diritto al credito d’imposta 4.0 e avere tempo fino al 30 giugno 2026 per completare l’investimento, è necessario che:

  1. Entro il 31 dicembre 2025 l’impresa effettui:

    • un versamento in acconto,
      oppure

    • il pagamento di un canone di leasing,

    di importo almeno pari al 20% del costo complessivo del bene.

  2. Il bene venga poi consegnato e messo in funzione, oppure l’impianto risulti ultimato, entro il 30 giugno 2026.

In pratica: se al 31 dicembre 2025 l’azienda ha versato almeno il 20% del valore del bene, ha ancora qualche mese in più per completare l’investimento. Se invece l’acconto minimo non viene raggiunto, l’investimento rischia di non rientrare nel perimetro agevolato.

3. Comunicazione al GSE: entro 30 giorni, comunque non oltre il 31 gennaio 2026

Oltre agli aspetti “materiali” (consegne, impianti, acconti), c’è un passaggio formale fondamentale: la comunicazione al GSE (Gestore dei Servizi Energetici).

Dopo aver trasmesso al GSE la comunicazione preventiva per l’accesso al credito, l’impresa ha l’obbligo di:

  • comunicare l’avvenuto versamento dell’acconto minimo del 20%,
    oppure

  • comunicare la stipula del contratto di leasing,

entro 30 giorni da quando l’operazione è stata effettuata
(acconto versato o leasing firmato).

In ogni caso, questa comunicazione non può avvenire oltre il 31 gennaio 2026.

È un passaggio delicato: se la comunicazione non viene inviata nei termini, l’agevolazione può essere compromessa anche se i pagamenti sono stati fatti correttamente.

4. Cosa controllare subito in azienda

Per gli associati che stanno investendo in tecnologie 4.0, può essere utile fare, fin da ora, una verifica interna:

  • Elenco investimenti 4.0
    Quali beni o impianti, tra quelli ordinati o in programma, rientrano davvero nella categoria 4.0?

  • Stato di avanzamento
    Per ogni bene: è già stato consegnato? È stato installato? Quando è previsto il collaudo?

  • Pagamenti effettuati
    Quanto è stato versato finora? È già stato raggiunto il 20% del valore del bene?
    Se no, è realistico farlo entro il 31 dicembre 2025?

  • Comunicazioni al GSE
    La comunicazione preventiva è stata inviata?
    Sono stati rispettati i termini dei 30 giorni dalla data di acconto o leasing?

Il supporto di Libera

L’intreccio tra tecnologia, investimenti e norme fiscali può risultare complicato, soprattutto quando le scadenze si avvicinano. Gli Uffici di Libera Associazione Agricoltori Cremonesi sono a disposizione per supportare gli associati nella verifica delle singole posizioni, nella lettura della normativa e nel controllo delle scadenze:

  • verificare caso per caso la posizione degli associati;

  • chiarire dubbi sulle condizioni per accedere al credito d’imposta 4.0;

  • supportare nella gestione delle comunicazioni da inviare.

Prima di rinunciare a un’opportunità importante come il credito d’imposta 4.0, vale la pena fare una verifica puntuale: spesso bastano un acconto nei tempi giusti o una comunicazione corretta per mettere al sicuro un investimento già programmato.

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