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18.12.2025 - 08:35
Come anticipato nei giorni scorsi, il “quarto Agrisolare” non è più solo un’ipotesi: il nuovo decreto ministeriale che disciplina la Facility “Parco Agrisolare” 2025 (PNRR M2C1 – I4) definisce impianto, destinatari e numeri della prossima fase. L’obiettivo resta lo stesso: sostenere la realizzazione di impianti fotovoltaici su edifici produttivi agricoli e agroindustriali, puntando su interventi concreti e cantierabili.
In questa fase, però, è importante chiarire subito un punto operativo: il decreto fissa il quadro generale, ma l’apertura effettiva delle domande dipenderà dalla pubblicazione degli Avvisi pubblici (bandi) da parte del MASAF, mentre il GSE opererà come soggetto attuatore.
La Facility Parco Agrisolare 2025 prevede una dotazione complessiva pari a 789 milioni di euro destinati a finanziare impianti fotovoltaici installati su edifici produttivi del comparto agricolo e agroindustriale.
La misura è rivolta a:
imprenditori agricoli,
imprese agroindustriali,
cooperative e consorzi,
con possibilità di partecipazione anche in forma aggregata, ad esempio tramite CER (Comunità Energetiche Rinnovabili) o RTI.
Uno degli elementi centrali del decreto è la ripartizione dei fondi per tipologia di attività, così articolata:
473 milioni €: Produzione agricola primaria
140 milioni €: Produzione agricola primaria (senza vincolo di autoconsumo)
150 milioni €: Trasformazione di prodotti agricoli
10 milioni €: Trasformazione agricola in non agricola
Questa suddivisione mira a garantire copertura a esigenze differenti tra produzione e trasformazione, con una quota dedicata anche alla produzione primaria senza vincolo di autoconsumo.
Il decreto prevede una riserva territoriale: almeno il 40% delle risorse complessive dovrà essere destinato alle regioni del Mezzogiorno.
Sul fronte delle priorità, la misura introduce un criterio di preferenza chiaro:
saranno privilegiati i progetti di imprese che non hanno mai beneficiato della misura “Parco Agrisolare” nelle precedenti edizioni;
sarà inoltre privilegiata la partecipazione di imprese iscritte alla “Rete agricola di qualità”.
Un altro dato operativo rilevante riguarda i tempi di esecuzione:
i lavori dovranno essere completati entro 18 mesi dalla concessione del finanziamento.
È un parametro che rende decisiva la fase preparatoria: progetti ben impostati, preventivi solidi e cantierabilità reale.
Per la parte economica, il decreto indica un limite preciso:
tetto massimo per i pannelli: 1.500 €/kWp.
Per batterie di accumulo e colonnine di ricarica, eventuali aggiornamenti e dettagli applicativi saranno definiti nei prossimi Avvisi.
In sintesi:
GSE: soggetto attuatore;
MASAF: pubblicherà gli Avvisi pubblici che apriranno ufficialmente le domande e definiranno modalità, finestra temporale e allegati operativi.
Fino a quel momento, l’indicazione più utile per le imprese interessate è organizzarsi per tempo (documentazione, dati tecnici, configurazione di partecipazione singola o aggregata), così da essere pronte quando lo sportello verrà aperto.
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