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22.12.2025 - 09:29
Negli ultimi giorni, attorno alla bozza del nuovo “Dl bollette”, si è riaperto un confronto che riguarda da vicino molte imprese agricole: il possibile ridimensionamento dei Prezzi minimi garantiti (PMG) collegati alla produzione elettrica da biogas e biomasse.
Va chiarito subito un punto: finché un testo non è approvato e pubblicato, resta una bozza. Tuttavia, quando inizia a circolare l’ipotesi di un azzeramento graduale dei PMG (il cosiddetto “decalage”), l’attenzione del comparto sale automaticamente, perché i PMG non sono una voce astratta: incidono sulla sostenibilità economica dell’esercizio e sulla continuità operativa di impianti che, in molte realtà, sono integrati nel modello produttivo aziendale.
Cosa sono i PMG e perché contano per le aziende
I PMG sono uno strumento pensato per garantire, in determinate condizioni e secondo regole definite, una soglia di ricavo che consenta di mantenere in funzione gli impianti, soprattutto in una fase in cui alcune installazioni si avvicinano alla fine dei regimi incentivanti precedenti o vivono un passaggio complesso tra vecchie e nuove misure.
Per molte aziende, infatti, l’impianto non è “solo energia”: è anche organizzazione delle lavorazioni, valorizzazione di sottoprodotti, gestione dei reflui, pianificazione dei costi e delle manutenzioni. Modificare bruscamente un equilibrio di questo tipo, senza alternative operative e tempi compatibili, può generare difficoltà concrete.
Il tema della riconversione: non è un interruttore
Nel dibattito degli ultimi anni, il settore è stato spinto verso percorsi di transizione tecnologica (tra cui la filiera del biometano). Ma è altrettanto vero che non tutti gli impianti possono essere riconvertiti in modo rapido o lineare: entrano in gioco aspetti tecnici, autorizzativi, di rete, di accesso alle misure e di cantierabilità.
In questo contesto, l’ipotesi di una riduzione progressiva dei PMG – se confermata e non accompagnata da un quadro alternativo chiaro – viene letta dalle imprese come un possibile elemento di incertezza: non tanto sul principio della transizione, quanto sui tempi e sulle condizioni per attuarla senza discontinuità.
Libera: incontro tecnico per fare chiarezza con Maurizio Caligari
Proprio per affrontare il tema con un taglio operativo e non “di impressioni”, la Sezione Agroenergie di Libera Associazione Agricoltori Cremonesi, coordinata dal presidente Maurizio Caligari, promuove un momento di confronto e aggiornamento.
L’obiettivo è duplice:
L’incontro è programmato martedì alle ore 17 presso la sede di Cremona, con possibilità di partecipazione anche da remoto tramite link di accesso.
Una questione di prevedibilità
In una fase in cui alle aziende agricole viene chiesto di investire, innovare e rispettare vincoli tecnici e normativi sempre più stringenti, la parola chiave diventa prevedibilità: regole comprensibili, tempi dichiarati, passaggi coerenti con la realtà degli impianti.
È su questo terreno che il confronto si muove: non una contrapposizione di principio, ma la richiesta di una transizione gestibile e programmabile, che non scarichi sulle singole aziende l’incertezza normativa.
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