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Politiche agricole Ue
05.12.2025 - 16:24
Confagricoltura accoglie con «grande soddisfazione» l’esito del Trilogo, il negoziato informale tra Parlamento europeo, Consiglio e Commissione che ha portato a un accordo provvisorio sul regolamento per le Nuove Tecniche Genomiche (NGT), meglio note in Italia come TEA – Tecniche di Evoluzione Assistita.
Secondo la Confederazione, l’intesa rappresenta un punto di svolta per l’agricoltura europea, perché definisce un quadro legislativo più chiaro e orientato a rafforzare la competitività del settore primario.
Un passaggio considerato centrale da Confagricoltura riguarda il trattamento delle piante ottenute tramite NGT di categoria 1.
Il testo approvato conferma infatti il principio che queste piante sono equiparate a quelle convenzionali e, di conseguenza, non saranno soggette a etichettatura specifica.
Le autorità nazionali avranno il compito di verificare l’appartenenza di una varietà alla categoria 1, ma il controllo sarà richiesto solo sulla prima generazione. Le generazioni successive non dovranno essere nuovamente sottoposte a verifica, scelta che – sottolinea la Confederazione – consente di evitare complicazioni burocratiche inutili per gli operatori e di dare maggiore certezza alle imprese che investono in innovazione genetica.
Per quanto riguarda le NGT di categoria 2, Confagricoltura richiama la necessità di mantenere alta l’attenzione sulle modalità applicative del regolamento.
La Confederazione sottolinea che eventuali procedure troppo onerose o vincoli sproporzionati rischierebbero di tradursi in costi eccessivi per i produttori, con il pericolo di disincentivare la coltivazione e vanificare i potenziali benefici legati all’innovazione.
Da qui l’appello a definire linee guida equilibrate, in grado di garantire sicurezza e trasparenza, ma senza creare distorsioni nel mercato unico né svantaggi competitivi tra Stati membri o tra diversi sistemi produttivi.
L’accordo raggiunto introduce, secondo Confagricoltura, importanti garanzie anche sul fronte della proprietà intellettuale e della trasparenza.
Le misure previste mirano a dare regole più chiare in materia di tutela delle innovazioni e a garantire un livello adeguato di informazione lungo la filiera, rispondendo così ad alcune preoccupazioni sollevate negli ultimi mesi dagli operatori.
Nel suo commento, la Confederazione mette in evidenza che molti punti chiave dell’accordo – in particolare l’equiparazione delle piante NGT di categoria 1 alle varietà convenzionali e la semplificazione dei controlli sulle generazioni successive – recepiscono richieste avanzate da tempo da Confagricoltura nell’interlocuzione con le istituzioni europee.
Proprio per questo, l’esito del Trilogo viene letto come un risultato significativo per il mondo agricolo e come un segnale di attenzione verso le esigenze delle imprese che investono in ricerca, sostenibilità e competitività.
Confagricoltura auspica ora che il testo venga confermato definitivamente nelle prossime tappe dell’iter legislativo europeo, in modo da dare stabilità normativa agli operatori e consentire una programmazione degli investimenti più sicura e di lungo periodo.
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