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Verso Bruxelles
14.12.2025 - 02:15
In questi giorni, nelle aziende agricole della provincia, la vita scorre come sempre: mungitura, alimentazione degli animali, campi da seguire, pratiche da gestire.
Ma c’è anche chi, oltre al lavoro in azienda, sta preparando un altro tipo di giornata: il viaggio verso Bruxelles per essere presente alla manifestazione del 18 dicembre, organizzata dalle organizzazioni agricole europee con la partecipazione di Confagricoltura.
È un viaggio che parte dalle stalle e dai campi della Bassa e arriva fino al quartiere delle istituzioni europee. Un modo concreto per dire: “Quello che decidete qui riguarda anche noi”.
Dietro a ogni posto su un pullman o su un mezzo diretto a Bruxelles c’è un’organizzazione che non si vede:
qualcuno si alza ancora prima per sistemare gli animali;
qualcuno chiede una mano a familiari, collaboratori o vicini;
c’è chi rinuncia a una giornata di lavoro in azienda per esserci in prima persona.
Non partono solo presidenti e dirigenti. A Bruxelles andranno anche imprenditori agricoli in attività, giovani e meno giovani, che hanno scelto di metterci la faccia.
Allo stesso tempo, chi resta in azienda non è meno coinvolto: mentre gestisce la giornata, sa che una parte del mondo agricolo sta portando anche la sua voce davanti alle istituzioni.
Qualcuno potrebbe chiedersi: “Ma serve davvero esserci di persona?”.
Per chi lavora la terra, la risposta è chiara:
perché vedere migliaia di agricoltori europei insieme ha un peso diverso rispetto a una lettera o a un comunicato;
perché mostra che i problemi non sono solo locali, ma condivisi in molti Paesi;
perché, davanti a chi decide, conta far capire che dietro ai numeri ci sono persone e famiglie.
È un segnale di unità: territori diversi, stessa preoccupazione per il futuro dell’agricoltura europea.
Chi parte non porta solo bandiere o striscioni. Porta soprattutto:
storie di aziende reali: latte, carne, cereali, agroenergia, trasformazione;
esempi concreti di investimenti fatti e di difficoltà affrontate;
domande semplici da rivolgere alla politica:
avremo regole stabili per programmare?
la PAC resterà davvero comune?
i nostri prodotti saranno tutelati rispetto alle importazioni da Paesi con meno regole?
Non sono slogan da corteo, ma problemi di tutti i giorni tradotti in richieste chiare.
Il viaggio verso Bruxelles è anche un modo per ricordare un fatto spesso dimenticato:
le decisioni prese a Bruxelles non restano chiuse nei palazzi;
arrivano nelle stalle, nei campi, nei conti correnti delle aziende;
influenzano scelte di investimento, passaggi generazionali, piani di sviluppo.
Quando una delegazione parte da territori come la provincia di Cremona, porta con sé la concretezza di chi vive l’agricoltura sul serio: vacche da mungere, terreni da irrigare, strutture da mantenere, dipendenti da pagare.
Libera Associazione Agricoltori Cremonesi segue da vicino questo percorso perché sa che molti soci, anche se non saranno fisicamente a Bruxelles, sono idealmente presenti.
Raccontare il viaggio, spiegare chi parte e perché, dare un volto a chi rappresenterà il territorio, significa tenere unito il filo tra campagna ed Europa.
Il 18 dicembre sarà una giornata simbolica, ma il lavoro per difendere il futuro delle aziende agricole continua ogni giorno, nei campi della provincia così come nelle sedi istituzionali.
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