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BRUXELLES 2025

18 dicembre 2025: la voce dei campi davanti all’Europa

Agricoltori da tutta Europa si ritrovano oggi a Bruxelles per ricordare alle istituzioni il ruolo strategico dell’agricoltura: PAC forte, regole comuni, concorrenza leale, reddito sostenibile e meno burocrazia per chi lavora ogni giorno nei campi e in stalla

18 dicembre 2025: la voce dei campi davanti all’Europa

Quella di oggi non è una giornata qualunque.
Pullman e mezzi partiti nelle ore precedenti, delegazioni da diversi Paesi, bandiere, striscioni, giacche da lavoro: l’agricoltura europea si dà appuntamento a Bruxelles per farsi ascoltare nel cuore delle istituzioni.

Non è una mobilitazione improvvisata. È il punto di arrivo di settimane di confronto su temi che, per chi lavora la terra, non sono teoria: PAC, reddito, concorrenza con l’estero, regole, semplificazione, futuro dei giovani.

Dietro ogni persona in piazza oggi c’è un’azienda, una famiglia, un territorio.
Ed è proprio questo il messaggio che il mondo agricolo porta a Bruxelles: l’agricoltura non è un settore qualunque, ma un pilastro dell’Europa di oggi e di domani.

Che cosa rappresenta la giornata di oggi

La manifestazione di Bruxelles non è “contro” l’Europa.
Al contrario, nasce dalla volontà di avere un’Europa che continui a investire sul proprio sistema agricolo, riconoscendone il ruolo strategico.

Per il mondo agricolo oggi significa:

  • affermare che una PAC forte, con risorse adeguate, è indispensabile per garantire sicurezza alimentare, investimenti e innovazione;

  • ribadire che serve una politica agricola davvero comune, non una somma di 27 politiche nazionali fra loro disallineate;

  • ricordare che gli agricoltori europei lavorano ogni giorno dentro un quadro di regole rigorose su ambiente, benessere animale e sicurezza alimentare, e che queste regole vanno considerate anche negli accordi con i Paesi terzi.

In piazza ci sono cartelli, bandiere e striscioni. Ma, prima di tutto, ci sono domande concrete: poter continuare a produrre cibo, lavoro e presidio del territorio in condizioni sostenibili.

Cinque parole per capire cosa chiedono gli agricoltori

Per chi guarda da fuori, il dibattito su PAC e bilancio europeo può sembrare lontano.
In realtà, le richieste che oggi arrivano a Bruxelles possono essere riassunte in cinque parole chiave:

  • Risorse
    Nessuna agricoltura forte senza una PAC dotata di strumenti e bilancio all’altezza delle sfide che le aziende affrontano ogni giorno.

  • Regole
    Una politica agricola che resti comune, con basi uguali per tutti, evitando squilibri fra Paesi e distorsioni nel mercato interno.

  • Reciprocità
    Scambi internazionali sì, ma a condizioni eque: chi esporta verso l’Europa deve rispettare gli stessi standard richiesti agli agricoltori europei.

  • Reddito
    Costi in crescita e prezzi spesso insufficienti mettono in difficoltà il futuro delle aziende. Senza reddito non c’è investimento, non c’è ricambio generazionale.

  • Semplificazione
    Meno burocrazia e più tempo per lavorare in azienda: norme chiare, stabili, strumenti digitali che aiutino davvero.

Cinque parole semplici, ma decisive, per rendere l’agricoltura un’attività che possa guardare al futuro con un minimo di certezza.

Chi è in piazza e chi resta in azienda

Oggi ci saranno agricoltori in piazza a Bruxelles e agricoltori che, per forza di cose, resteranno in azienda.

Chi è partito ha organizzato per tempo la giornata: turni in stalla, collaborazione di familiari e dipendenti, una logistica che non è mai scontata.
Chi è rimasto continua a garantire la cura degli animali, la gestione dei campi, il lavoro ordinario.

Sono due modi diversi di partecipare alla stessa mobilitazione:

  • chi è in piazza porta fisicamente le richieste del settore davanti alle istituzioni;

  • chi è in azienda ricorda, con il proprio lavoro quotidiano, perché queste richieste sono così importanti.

E adesso?

La giornata di oggi non chiude un percorso: lo apre.

Le aziende agricole si aspettano che la manifestazione di Bruxelles diventi un momento di svolta nel dialogo con le istituzioni europee, non una semplice fotografia.

Nelle prossime settimane, ciò che conterà davvero sarà:

  • come verrà costruito il bilancio dedicato all’agricoltura;

  • quali scelte verranno fatte su PAC, accordi internazionali, regole e semplificazione;

  • quanto spazio avranno, nelle decisioni, le esigenze di chi nei campi e nelle stalle lavora ogni giorno.

Da parte sua, Libera Associazione Agricoltori Cremonesi continuerà a:

  • informare e accompagnare le aziende nella lettura di ciò che accadrà;

  • dare voce al territorio nelle sedi in cui si discute di agricoltura;

  • ricordare che il futuro dell’Europa passa anche da qui: da chi produce cibo, presidio e lavoro nelle campagne.

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