Cerca

Verso Bruxelles

Alla vigilia di Bruxelles: che cosa chiedono in 5 punti gli agricoltori europei

Prima della manifestazione del 18 dicembre, il mondo agricolo riassume in cinque punti chiave le proprie richieste alle istituzioni europee: PAC forte, politica davvero comune, concorrenza leale, reddito sostenibile e semplificazione vera

Alla vigilia di Bruxelles: che cosa chiedono in 5 punti gli agricoltori europei

Alla vigilia di Bruxelles, il messaggio degli agricoltori europei può essere riassunto in cinque punti semplici e molto concreti.

Non si tratta di slogan, ma di condizioni minime per continuare a fare impresa in un settore che ogni giorno deve confrontarsi con costi crescenti, regole complesse, mercati instabili e una crescente competizione internazionale.

L’obiettivo della mobilitazione del 18 dicembre non è mettere in discussione l’Europa, ma chiedere un’Europa che non dimentichi l’agricoltura come pilastro della sicurezza alimentare, dell’economia e del presidio del territorio.


1. Una PAC forte, con risorse adeguate

La prima richiesta riguarda il bilancio.

Gli agricoltori chiedono che la Politica Agricola Comune resti dotata di risorse adeguate per:

  • stabilizzare il reddito in un contesto di grande volatilità;

  • sostenere gli investimenti in innovazione, benessere animale, sostenibilità;

  • accompagnare il ricambio generazionale;

  • gestire crisi legate a clima, mercati e costi di produzione.

Una PAC indebolita significa aziende più esposte, meno capacità di programmare e maggiore dipendenza dell’Europa dalle importazioni alimentari.

2. Una politica agricola davvero comune, non a 27 velocità

Seconda richiesta: regole comuni e non 27 politiche nazionali scollegate.

La rinazionalizzazione della PAC preoccupa molto il mondo agricolo perché rischia di:

  • creare differenze rilevanti fra Paesi nei sostegni e nelle condizioni di accesso;

  • generare distorsioni di concorrenza dentro lo stesso mercato unico;

  • indebolire il progetto originario di una politica agricola europea condivisa.

Gli agricoltori chiedono che l’Europa confermi la PAC come politica comune e non come somma di scelte nazionali: stesso campo di gioco, stesse regole di base.

3. Concorrenza leale: reciprocità negli scambi internazionali

Terza richiesta: reciprocità.

L’apertura dei mercati e gli accordi con Paesi extra UE non devono tradursi in un vantaggio per chi produce con:

  • standard ambientali più bassi;

  • minori vincoli su fitofarmaci e pratiche produttive;

  • regole meno stringenti su benessere animale, sicurezza alimentare e diritti dei lavoratori.

La condizione chiesta è semplice:

se un prodotto agricolo entra nel mercato europeo, deve rispettare gli stessi standard richiesti agli agricoltori europei.

Senza questo principio, la competizione diventa squilibrata e il sistema produttivo interno rischia di essere progressivamente indebolito.

4. Reddito sostenibile per chi lavora la terra

Quarta richiesta: reddito.

Negli ultimi anni le aziende agricole hanno visto crescere in modo significativo:

  • i costi di energia, mangimi, fertilizzanti e macchine;

  • il costo del lavoro e degli oneri collegati;

  • il peso degli investimenti richiesti per adeguarsi a nuove norme e standard.

I prezzi riconosciuti alle produzioni non sempre sono riusciti a seguire lo stesso andamento. Il risultato è un reddito più fragile, che rende difficile:

  • programmare investimenti di medio-lungo periodo;

  • reggere le fasi di crisi;

  • convincere i giovani a subentrare in azienda.

Gli agricoltori chiedono strumenti che aiutino a garantire prezzi remunerativi e a stabilizzare il reddito, perché senza reddito non c’è futuro per nessuna impresa.

5. Vera semplificazione: meno burocrazia, più lavoro in azienda

Quinta richiesta: semplificazione reale, non solo annunciata.

Oggi chi lavora in azienda si trova spesso a dedicare molte ore a:

  • portali complessi da compilare;

  • pratiche che si sommano;

  • regole che cambiano di frequente;

  • richieste ripetute di dati già forniti ad altri uffici.

La richiesta è di:

  • norme chiare e stabili per alcuni anni;

  • meno duplicazioni e passaggi inutili;

  • strumenti digitali che semplifichino davvero il lavoro;

  • controlli coordinati tra amministrazioni.

In sintesi: più tempo per stalle e campi, meno tempo perso nella burocrazia.

Cinque richieste, un’unica direzione

PAC forte, politica davvero comune, concorrenza leale, reddito sostenibile e vera semplificazione:

sono questi i cinque punti con cui gli agricoltori europei si presentano a Bruxelles.

Non sono richieste di categoria chiusa in sé stessa, ma condizioni per garantire all’Europa:

  • cibo sicuro e di qualità prodotto in casa;

  • territori rurali vivi e presidiati;

  • filiere agroalimentari stabili e competitive;

  • spazio reale per i giovani che vogliono investire in agricoltura.

Alla vigilia della manifestazione, il senso è tutto qui: far capire che il futuro dell’agricoltura riguarda l’intera società, non solo chi lavora nei campi.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Confagricoltura

Caratteri rimanenti: 400